C’era tutto il necessario: un pugno di case, la strada ferrata e
poi sterminate praterie si aprivano, tutt’intorno, fino ai confini
del campo di aviazione. Il paesaggio si prestava eccome. Si
potevano inventare e metter in campo, di volta involta, tutte le
situazioni suggerite dalla fantasia. Scenografia perfetta per i
giochi di quei bimbi che erano stati testimoni, più o meno consapevoli,
delle conseguenze portate dalle guerre. Quelle vere,
quelle mondiali, combattute da eserciti di massa, composti da
cittadini, non sempre consenzienti.
Ma era tutto finito, per fortuna...